Tradizioni agricole: La cipolla di Giarratana
Coltivatori di tradizioni
Ancora una volta Coltivatori di Emozioni scende in campo per la salvaguardia delle varie tradizioni agricole.
Sostenere gli agricoltori delle piccole realtà che continuano a mantenere in vita aree rurali grazie alla forza e alla passione che mettono ogni giorno nel loro lavoro, significa parimenti sostenere ogni loro peculiare tradizione agricola.
La cipolla per esempio è un alimenti antichissimo la cui tradizione sembra risalire all’età del bronzo! Ma andiamo a scoprire di più…
Una tradizione che risale alle piramidi
Come già detto la coltivazione della cipolla è molto antica.
La cipolla è uno degli ortaggi più antichi fra quelli consumati dall’uomo.
E’ originaria dell’Asia centrale ma ha viaggiato fino a noi per essere coltivata definitivamente nel Medioevo.
Le testimonianze archeologiche e letterarie suggeriscono che la coltivazione vera e propria e strutturata potrebbe aver avuto inizio in Egitto insieme all’aglio e al porro.
Sembra infatti che le cipolle e i ravanelli facessero parte della dieta degli operai che costruirono piramidi.
Gli antichi egizi ne fecero inoltre oggetto di culto associando la sua forma sferica e i suoi anelli concentrici alla vita eterna.
La sua facilità nel trasposto e nell’immagazzinarla rende facile la propagazione della cipolla.
Si diffonde presto in Grecia dove gli atleti mangiavano cipolle in grandi quantità, poiché si credeva che esse alleggerissero il sangue.
I gladiatori romani invece si strofinavano il corpo con cipolle per rassodare i muscoli. Nel medioevo le cipolle continuano ad avere grande importanza come cibo.
Queste vengono usate per pagare gli affitti e come doni.
Nella stessa epoca storica e per molti anni a seguire, i medici prescrivevano inoltre le cipolle per alleviare il mal di capo, per curare i morsi di serpente e la perdita dei capelli.
Infine la cipolla esce fuori anche dal nostro continente per compiere un altro viaggio, quello verso l’America.
Fu Cristoforo Colombo ad introdurla nelle “nuove terre” nel suo viaggio del 1493 ad Haiti.
Ma la cipolla era già presente nel nord del continente.
Pensate solo che Chicago significa “Campo di Cipolle” in lingua Algonchina.
Una coltura che viene dal mare
Per quanto riguarda l’arrivo invece nel nostro Paese, numerose sono le leggende sull’ipotesi dell’arrivo di questo seme in Italia.
La maggioranza delle pubblicazioni sinora apparse ha indicato nei Fenici le popolazioni che avrebbero portato dalle loro terre, in epoca imprecisata, il seme di questa varietà nelle zone costiere del circondario di Tropea.
Ad ogni modo tra le tante leggende è sempre emerso il collegamento di questa coltivazione con il mare.
Vi sono tantissime varietà di cipolle che possono essere classificate in base alla lunghezza del ciclo biologico o in base ai colori.
In base ai colori ne abbiamo fondamentalmente tre tipi: cipolla bianca, bionda e rossa che a loro volta si dividono in varie sottotipologie.
In Italia le regioni maggiormente interessate a questa coltura sono Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Campania, Calabria, Toscana e Veneto.
Tuttavia una varietà di cipolla molto rinomata è quella che proviene dalla Sicilia e in particolare modo dal territorio di Giarratana.
Qui l’Azienda Agricola Collina Degli Iblei coltiva la propria cipolla di Giarratana fin dal 1998, anno in cui un contadino, custode di antiche tradizioni, donò dei semi di cipolla a due giovani, legati dalla passione per l’agricoltura.
I due giovani agricoltori presto iniziarono a coltivare il loro primo appezzamento vendendo i loro prodotti come ambulanti.
Successivamente seguì la vendita in piccole distribuzioni locali, prima della creazione dell’azienda agricola attuale.
La valorizzazione dei prodotti tipici del territorio
La Collina degli Ibei non è altro che una villa, situata tra la piccola cittadina di Giarratana e la barocca Ragusa Ibla, immersa nell’incanto del territorio ibleo, con ulivi e campi di grano a farle da contorno.
Ma questa villa ha un’importanza fondamentale perché attorno alle sue mura ruota l’intera produzione agricola.
L’unicità delle coltivazioni è legata all’attenzione riposta, da Rosanna e dai suoi collaboratori, nel valorizzare e nel far conoscere i prodotti tipici del territorio ed i trasformati a questi legati: le mandorle, le olive, l’aglio autoctono tipico di questo territorio, la cicerchia di Giarratana tipico legume, ma soprattutto, il famoso oro bianco di Giarratana, la Cipolla.
Questa varietà di cipolla, dolce e dalle dimensioni considerevoli, con bulbidalla forma schiacciata e tunica di colore bianco-brunastro, può raggiungere anche i tre chili e mezzo di peso!
È un prodotto tipico siciliano e, grazie al suo particolare gusto dolce e mai pungente, la cipolla di Giarratana è stata inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
L’ortiva, nota ed apprezzata sin dal 1693, cresce grazie alle particolari condizioni climatiche del territorio e giunge alla maturazione nel periodo estivo.
È proprio questa meravigliosa e antica tradizione che Rosanna si impegna ogni giorno a portare avanti, a tramandare e a far si che non scompaia.
Sosteniamo le tradizioni che incontrano l’innovazione
Rosanna, assieme alla sua famiglia della Collina degli Ibei, mette giornalmente il suo impegno nell’innovare e nell’avvicinare questa tradizione al pubblico.
Propone dunque nella sua azienda, che è anche un agriturismo, oltre alla tradizionale preparazione al forno, diversi particolari accostamenti, studiati per arricchire il sapore della cipolla: la birra, il marsala, la grappa.
E’ vero che la cipolla di Giarratana ha un sapore antichissimo ed inimitabile, ma non c’è mai limite al miglioramento.
E allora continuiamo a tramandare la conoscenza della cipolla di Giarratana, facciamo conoscere ogni suo nuovo accostamento che la rende ancora più gustosa e sosteniamo il reinventarsi di una tradizione che ispirerà nuovi altri giovani coltivatori!