Le arance, quanta energia naturale! Bionde o rosse, sono uno scrigno prezioso per la nostra salute
Le arance sono parte del paesaggio mediterraneo del nostro Bel Paese. E Coltivatori di Emozioni non può non raccontarne la bellezza. Alberi che disegnano la storia stessa di intere regioni, come la Sicilia e la Calabria, ricche di splendidi agrumeti.
Sin da piccoli impariamo ad apprezzare le arance che troviamo sempre presenti sulle nostre tavole, soprattutto in questa stagione. Quando parliamo di arance pensiamo che siano soprattutto ricche di vitamina C ma in realtà le proprietà delle arance sono molteplici. I benefici di questi frutto come energetico naturale ha fatto entrare di diritto la spremuta fresca di arance in tutte le diete di successo. Specie al mattino, infatti, bevuta subito dopo averla spremuta, l’arancia regala una sferzata di energia per affrontare al meglio la giornata.
E, non è un mistero, che oltre ad una ricarica naturale, le arance facciano anche molto bene nei mesi più freddi perché agiscono sul nostro organismo come anti-virale.
Il potere delle arance per combattere i virus
Il ruolo della nutrizione fino ad oggi era stato, ad esempio, sottovalutato rispetto anche al coronavirus, che sta dilagando in tutto il mondo oramai da due. Gli alimenti sono, invece, molto ricchi di sostanze che hanno possibili azioni antivirali e che potrebbero “avere un ruolo nella modulazione del sistema immunitario e nella difesa delle cellule dallo stress ossidativo associato all’infezione”.
È quanto emerge dallo studio dell’Università di Verona condotto da Paolo Bellavite e Alberto Donzelli e intitolato ‘Hesperidin and Sars-Cov.2: New light on the healthy food of Citrus Fruits’. che richiama l’attenzione su alcuni componenti degli agrumi, e in particolare dell’arancia ( Citrus sinensis), noto per il suo contenuto di vitamine e flavonoidi. L’esperidina, in particolare, è un flavonoide di cui sono particolarmente ricchi gli agrumi.
Questa sostanza ha un potente effetto antiossidante e antinfiammatorio e proprio l’arancia rossa (ma anche le clementine) ne risultano particolarmente ricche.
Bionde o rosse?
Le arance si possono dividere in dolci e amare, bionde e rosse.
Le arance amare, vengono usate soprattutto per realizzare marmellate e conserve mentre le arance dolci sono quelle più adatte per essere consumate come frutta o per farne delle spremute.
Le ‘bionde’ sono, invece, le Valencia, un arancia che ha una maturazione tardiva, le Belladonna, dolci e ricche di vitamina C; l’arancia siciliana ovale, le Washington Navel, senza semi, e le Newhall; mentre tra le ‘rosse’, le più famose sono le siciliane Tarocco accanto alle Sanguinello e alle Moro.
L’arancia bionda è ricca di pectina, cellulosa e betacarotene, il precursore della vitamina A che da il colore alla cute ma che aiuta anche la vista e favorisce l’assorbimento del calcio, combattendo l’osteoporosi. L’arancia rossa invece è più ricca di potassio e magnesio ed in generale è più benefica per il cuore grazie al suo apporto di folati. Le arance rosse, inoltre, contrastano i radicali liberi, l’accumulo di colesterolo cattivo e combattono i trigliceridi.
La stagione delle arance non è ‘sempre’
Le arance si raccolgono dagli alberi tra novembre e aprile anche se la Grande Distribuzione ci ha fatto dimenticare la stagionalità dei prodotti agroalimentari e ci fa trovare sugli scaffali in qualsiasi mese dell’anno ogni tipo di frutta.
Chi non ha mai visto le famose retine rosse con le arance? Se avete fatto caso, le arance sono vendute nei supermercati in qualsiasi mese, da gennaio a dicembre, confezionate sempre in una rete rossa e questo perché il rosso esalta il colore della buccia e le rende più desiderabili dagli acquirenti. La stagionalità del prodotto e la sua stessa provenienza sono, però, fondamentali perchè il prodotto di stagione è garanzia di qualità. Ricordiamolo, al momento di fare la spesa.
L’arancio è un albero che cresce fino a 12 metri di altezza; in Italia gli agrumeti sono diffusi soprattutto in Sicilia e Calabria. Un report sulla competitività della filiera agrumicola italiana, realizzato nell’ambito del Programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020, sottolinea, infatti, che si tratta di “una filiera fortemente concentrata nelle regioni meridionali del Paese e, in particolare, in Sicilia e Calabria che riuniscono più dell’80% della superficie nazionale investita ad agrumi.”
Un settore strategico, dunque, per queste regioni e per l’agroalimentare del Mezzogiorno considerata anche l’incidenza dell’agrumicoltura sul comparto agricolo che è del 5% nel Mezzogiorno contro l’1,8% a livello nazionale.
Se sei un’azienda agricola e produci arance, visita la pagina dedicata agli agricoltori, e scopri cosa possiamo fare per te e per la tua attività.